La vicenda relativa all’impianto Solar Cooling installato su Palazzo dei Celestini continua a suscitare polemiche fra cittadini, esperti di storia locale, vecchi e nuovi amministratori; polemiche che non accennano a diminuire neppure dopo le deboli difese del vice sindaco Canuto, consegnate ai social network, che, riguardo alla contestata opera pubblica, continua a parlare di equilibri fra l’esigenza di rispettare la storicità dell’immobile e il risparmio energetico. Imbarazzante anche la diatriba fra Canuto e il suo compagno di partito Matarelli, che a seguito del lapidario giudizio negativo dato dell’Onorevole sull’opera in parola, lo ha accusato di essere un populista compulsivo e superficiale per non aver letto il progetto nei dettagli. Delle due l’una, o l’espressione usata dell’Onorevole: “l’opera fa abbastanza schifo” voleva solo sintetizzare un giudizio più articolato e complesso che dovrà necessariamente portarlo ad una dichiarazione ufficiale o meglio ad una interrogazione parlamentare da porre all’attenzione del Ministro Franceschini, oppure ha ragione il Vice Sindaco che “l’Onorevole esternazione” voleva essere solo una biasimevole operazione populista. Staremo a vedere.
Intanto molto cose non sono chiare in questa vicenda; per questi motivi Progettiamo Mesagne, già qualche settimana fa aveva ritenuto di acquisire una parte della corposa documentazione relativa a detto impianto al fine di analizzare i vari passaggi: definizione del progetto finale, contenzioso comune-soprintendenza e fase di installazione. La questione dunque deve essere trattata, a nostro avviso, su due livelli: uno strettamente politico e l’altro tecnico giuridico. Sul primo – premettendo che siamo assolutamente favorevoli all’installazione di tali impianti su edifici pubblici quali scuole, tribunali, caserme, questure, e dunque edifici non tutelati dalle soprintendenze – la condanna è netta, nel senso che un’opera del genere mal si coniuga all’interno di un edifico di grande rilevanza storico architettonica. Dubitiamo anche che siano stati fatti rilievi statici idonei a verificare la tenuta della struttura; pare infatti che alcuni uffici hanno subito danni al solaio proprio durante l’esecuzione dei lavori. Al di la delle valutazioni del TAR – al quale dubitiamo sia stato presentato l’intero progetto con i plastici, le proiezioni e soprattutto con l’ultima variante del progetto – l’opera così come si sta realizzando rappresenta un ulteriore sfregio al patrimonio artistico culturale del nostro territorio posto in essere dalla Giunta Scoditti, già severamente provato e maltrattato in questi anni, basti pensare all’incuria con cui sono stati gestiti i siti archeologici del nostro territorio.
Per quanto attiene invece al profilo tecnico-giuridico, esamineremo nel dettaglio tutti gli atti del progetto prima e dopo la variante intervenuta. Intanto dubbi emergono riguardo ad alcune opere prima realizzate e poi rimosse; ci riferiamo a due cabine sul solaio dell’edificio che prima erano evidenti entrando nel chiostro del Comune, ed ora come per mistero sono letteralmente scomparse. Secondo il Vice Sindaco era tutto previsto secondo il crono programma relativo ai lavori, a nostro avviso, invece, anche in questa occasione, si sono sprecate risorse pubbliche a scapito dei cittadini, purtroppo, una costante nell’azione di governo dell’amministrazione Scoditti specie nel settore dei lavori pubblici.