Oggi sarà eseguito l’esame autoptico sul corpo del 29 enne operaio di Oria, Claudio Marsella, morto ieri mattina, alle ore 8.45, mentre effettuava una manovra di aggancio tra due vagoni nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, nel reparto Mof (movimento ferroviario). E’ quanto ha deciso il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Taranto che indaga sulle cause che hanno provocato la morte del giovane che dai primi referti medici dell’ospedale SS. Annunziata, sarebbe deceduto per lo schiacciamento del torace.
Sull’ennesimo incidente all’Ilva, è intervenuto il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini che ha espresso cordoglio e vicinanza ai familiari dell’operaio. “Ogni vittima del lavoro – ha dichiarato – è un lutto inaccettabile. In questo caso lo è di più perché aggiunge una tragedia umana ad una situazione di tensione che coinvolge tutte le maestranze e la comunità tarantina, che avrebbe invece bisogno di sicurezza sul lavoro e la certezza di vivere in una ambiente sano”.
Per il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, è “una vita spezzata a 29 anni. L’ennesimo tributo di sangue versato in una Italia in cui il lavoro e i lavoratori sono marginalizzati. La tragedia capitata a Claudio Marsella, morto di lavoro all’Ilva, mi addolora e pone una volta di più in evidenza l’urgenza di coniugare il diritto alla salute e il diritto al lavoro, che sono parte di un unico inviolabile diritto, quello alla vita. Non mi sono mai rassegnato allo stillicidio di incidenti e di morti dentro e fuori la fabbrica e per questo continuo con intransigenza a pretendere che l’azienda attivi tutti i meccanismi e le procedure possibili e necessarie per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori dentro l’Ilva e dei cittadini che vivono fuori, a Taranto e in provincia. La Regione Puglia fa la sua parte e continua a farla, attraverso leggi, monitoraggi, l’elaborazione di dati epidemiologici, tutti a disposizione oggi dell’attività degli inquirenti. Io mi auguro che la proprietà dell’azienda non abbia bisogno di ulteriori eventi traumatici, che sia l’intervento della magistratura, o una legge regionale, o un altro incidente, per comprendere che è arrivato il momento di rispettare le prescrizioni e consentire così ai suoi lavoratori e alla città di Taranto di vivere in condizioni degne di un paese moderno. Mi unisco al dolore della famiglia di Claudio e dei suoi compagni di lavoro, in rappresentanza del governo regionale e di tutta la comunità pugliese”.