Il medico legale Antonio Carusi (nella foto) non ha riscontrato segni di violenza sul corpo di Damiano De Fazio, l’imprenditore agricolo brindisino di 51 anni bruciato la notte di Santo Stefano in contrada Bufani, in agro di Mesagne, e deceduto all’alba del giorno dopo nel reparto Grandi Ustionati dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi. È quanto emerso dall’esito dell’esame autoptico eseguito questa mattina. Il dott. Carusi ha trovato la salma priva di indumenti dalla cintola in giù, ma non ha potuto accertare se i vestiti sono stati bruciati dalle fiamme o se i disumani assassini dell’imprenditore, cogliendolo di sorpresa, lo hanno trovato appartato con i pantaloni abbassati. Ma potrebbe essere stato costretto a togliersi pantaloni e biancheria intima. Nessuna ipotesi è da escludere.
Il pm Luca Buccheri della Procura della Repubblica di Brindisi, titolare delle indagini, ritiene che si sia trattato di omicidio anche se bisogna scoprire sia il movente che i feroci assassini. Si scava nella vita privata del De Fazio che aveva sei figli, 5 con la moglie 5 figli ed 1 con la convivente di Carovigno. La vittima, è stato accertato, non aveva collegamenti con la criminalità organizzata anche se aveva alle spalle precedenti per una truffa nei confronti dell’UE e per contrabbando.
Gli investigatori hanno ricostruito gli spostamenti che De Fazio ha fatto nel pomeriggio del 26 dicembre anche se ci sono buchi di qualche ora precedente alla spietata esecuzione. Ai due vigilantes che lo avevano soccorso per primi l’imprenditore agricolo riferì con un filo di voce di essere stato aggredito e ridotto in fin di vita da tre uomini di Carovigno.
Oggi stesso la salma di Damiano De Fazio è stata consegnata ai famigliari per i funerali che si terranno domani pomeriggio alle 15.30 presso la chiesa San Lorenzo al quartiere Sant’Elia.