Sedici arresti nell’operazione denominata Die Hard per dire l’ostinazione di questi uomini a delinquere. Degli arrestati nove erano già detenuti, mentre 7 sono stati prelevati all’alba dalla polizia. Si tratta di Rosario Capodieci (anni 33) residente a Mesagne, Ivan Carriero (29 anni di Mesagne), Antonio Centonze 44 anni), brindisino, Nicola Destino (23 anni) residente a Mesagne, Chicco Pizzaleo, 52 anni, mesagnese, Francesco Gravina alias Gabibbo (40 anni) residente a Mesagne; Cosimo Giovanni Guarini (34 anni) di Mesagne, Giovanni Longo (39 anni) residente a Mesagne; Tobia Parisi, 31 anni, mesagnese, Massimo Pasimeni alias piccolo dente, mesagnese di 44 anni; Alessandro Perez (23 anni),mesagnese, Marco Petrachi (24 anni) di Mesagne; Marcello Romano (35 anni) di Mesagne, Vito Stano (32 anni), brindisino, Giuseppe Stranieri (38 anni) mesagnese e Vincenzo Solazzo alias Piddecchia mesagnese di 40 anni. Sono indagati a piede libero Vincenzo Accolli, detto l’Americano (28 anni) di Mesagne; Danilo Calò, mesagnese di 24 anni; Fabrizio Livera, brindisino di 40 anni ed Ercole Penna detto “Lino lu biondo” mesagnese di 38 anni.
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Le sedici ordinanze di custodia cautelare sono state4 firmate dal gip Alcide Maritati che ipotizza il reato di associazione di stampo mafioso. Agli arrestati sono contestate dieci estorsioni, attentati e furti. L’operazione è stata eseguita dalla Squadra Mobile di Brindisi e dai polizziotti del commissariato di Mesagne con il supporto del Nucleo anticrimine di Lecce e la supervisione dello Sco di Roma.
E’ il risultato delle confessioni del collaboratore di giustizia Ercole Penna da mesi sta spiegando agli investigatori della Direzione distrettuale antimafia di Lecce quanto è avvenuto a Mesagne.
Dopo le rivelazioni di Penna ed i riscontri mediante le intercettazioni, è la risposta immediata ai recenti episodi di cronaca nera culminati con l’incendio dell’auto di Fabio Marini, presidente della locale sezione dell’antiracket ed antiusura. Gli investigatori ed il questore Alfonso Terribile non lo hanno detto ma tutto lascia prevedere che è quasi certo che tra gli arrestati ci siano gli esecutori degli ultimi gravi episodi di cronaca.
I fatti contestati – Estorsione di Giuseppe Stranieri che avrebbe costretto Uccio Barbanera, marito della titolare del ristorante “Locanda dei Messapi” a versargli 1.000 euro nel 2008. Estorsione di Chicco Pizzaleo, Francesco Gravina alias Gabibbo (nipote del primo) e Vito Stano a Giancarlo Mingolla, titolare della ditta di edilizia stradale incaricata dei lavori di costruzione della circonvallazione di Mesagne, a versare prima 1.000 euro e successivamente altri 1.000, nell’anno 2009.
Per furto indagati Ercole Giuseppe Penna, Vincenzo Accolli e Massimo Turisano Pulli che nel 2010 rubarono due autocarri a Fernando De Michele che per riaverli dovette cedere una Porsche Cayenne al prezzo di 25.000 euro, inferiore di 10 mila euro al suo valore di mercato, per ritrovare gli autocarri.
Ercole Penna, Antonio Centonze e Fabrizio Livera costrinsero Riccardo Infante, responsabile dell’Area Puglia della Manutencoop Facility Management spa, all’assunzione all’ospedale Perrino di Brindisi di tre loro amici .
Ercole Penna e Vito Stano costrinsero Giuseppe Daloiso della Daloiso Nicola & C sas che stata effettuando i lavori per lasistemazione del canale Galina-Capece, a cedere loro una parte del compenso ottenuto. Tobia Parisi e Ivan Carriero costrinsero Luigi Devicienti a consegnare loro la somma di denaro pari a 20.000 mila euro.
Marcello Romano e Danilo Calò appiccarono il fuoco al portone d’ingresso dell’abitazione di Luigi Devicienti in via Federico II Svevo, 11 il 27 luglio 2011.
Ercole Penna, Massimo Pasimeni, Vito Stano, Francesco Gravina di 52 anni e Francesco Gravina detto Gabibbo costrinsero l’imprenditore Pasquale Carriero a pagare 20.000 mila euro nel gennaio del 2010.
Su Giovanni Longo grava l’accusa di estorsione ai titolari della “Taf Pneumatici srl” a versargli una somma a gennaio 2010.
Cosimo Guarini, Alessandro Perez e Nicola Destino sono accusati di estorsione e tentativo di rapina ai danni di Cosimo Scalera, titolare di tre supermercati “Eurospin” al quale chiedono, ma non ottengono, tre mila euro minacciandolo di far esplodere una bomba contro il portone della sua abitazione in via Federico II Svevo 31.
Un colpo di fucile (8 ottobre 2010) di Nicola Destino che danneggiò la vetrata della Pasquale Greco, in via Mannarino.