Centro Destra sull’ospedale: il grande bluff, parte seconda.
Dalla lettura del piano di riordino ospedaliero proposto dalla giunta regionale, abbiamo avuto la conferma che il Governatore Vendola non aveva torto quando in un famoso fuori onda così si esprimeva: “…il centro sinistra e’ un aggregato di chiacchieroni e nessuno capisce niente di sanità…” , e noi aggiungiamo, probabilmente anche SEL non ha ben chiara la materia. Infatti dopo aver dilaniato i bilanci della sanità pugliese, sforando a più riprese il patto di stabilità, dopo aver imposto un doloroso piano di rientro, gravando i cittadini pugliesi di nuove tasse compreso il famoso euro sulla ricetta medica anche per i malati terminali, tagliati indiscriminatamente posti letto e ospedali, l’Amministrazione Vendola ha confezionato e servito ai cittadini pugliesi e mesagnesi l’ennesimo bluff. In questi giorni, si è assistito ad una continua auto celebrazione fra comunicati e conferenze stampa, in cui si è annunciata una vittoria che nella realtà, per la sanità brindisina, suona come una clamorosa sconfitta. Dalla lettura della delibera regionale emanata il 5 Giugno u.s infatti, il San Camillo in teoria non chiude, ma è come se lo fosse in quanto diviene plesso del Perrino di Brindisi con una riduzione drastica dei posti letto portati a 32. Lo stesso destino toccato all’ospedale di San Pietro, che da ospedale di base viene declassato anche questo, a plesso distaccato del Perrino perdendo un importante reparto per acuti (ortopedia). Conseguenza di tutto questo geniale piano di riordino è che l’Ospedale brindisino sarà destinato ad essere sempre più congestionato, con un pronto soccorso dove si attende ore per essere visitati, mentre le terapie intensive sono intasate con letti aggiunti, non monitorati, con rischio grave per i pazienti e per gli operatori sanitari, mentre si assiste, caso più unico che raro, al fenomeno delle extralocazioni, cioè dei pazienti ricoverati in reparti diversi da quello di competenza; dunque un piano di riordino, quello elaborato dalla giunta Vendola, chiaramente basato su ragionamenti puramente ragionieristici con forti ed evidenti interessi campanilistici, politici e difese di posizioni primariali.
Nulla di scientifico e nulla legato ai bisogni del territorio e alla richiesta di salute che giunge dai cittadini pugliesi. Come detto infatti la sanità brindisina in questo quadro desolante acquisisce due ospedali praticamente in “rianimazione”: Mesagne e san Pietro Vernotico. Quest’ultimo, come detto, viene privato dell’ortopedia, mentre viene mantenuta la pneumologia, dove si dovrebbero trattare le patologie respiratorie gravi e acute che necessitano di assistenza respiratoria intensiva. Tale assistenza non può essere assicurata perché non vi è un’unità idonea, non c’e rianimazione e quindi i malati gravi e instabili vengono dirottati al Perrino, occupando spesso, i posti letto delle terapie intensive destinati ad altre patologie e con il rischio di non essere curati adeguatamente per la mancanza di specifiche competenze. Insomma a Mesagne il centro sinistra esulta per il risultato di facciata. Ma ci si domanda a cosa servono solo 32 posti letto di medicina e lungodegenza senza altri servizi e specialità? i cittadini pretendono a ragione di avere una sanità adeguata, dove la richiesta di salute, venga soddisfatta in maniera totale, e non come nel terzo mondo, dove ci si cura con i farmaci e le attrezzature dismesse dai paesi industriali. Intanto il Sindaco si dichiara soddisfatto, anche se è stata sonoramente bocciata e respinta l’unica proposta ufficiale di questa amministrazione di costituire un polo specialistico geriatrico, considerata faraonica e irrealizzabile, e partecipa apparentemente all’ apoteosi di consiglieri regionali che, nel tentativo di salvare la credibilità del loro mentore, sono disposti a fare di tutto anche ad inventarsi posti letto fantasmi di cui non vi è traccia nella delibera approvata. Le implementazioni riabilitative di cui si parla, infatti erano già previste dal piano di riordino del 2010 per gli ospedali che chiudevano. Si tratta solo di assistenza territoriale, nulla a che vedere con i servizi ospedalieri. Ora dunque è evidente che dinanzi a questa confusione degli ultimi giorni l’intera città pretende chiarezza. Per questo invitiamo gli esponenti del centro- sinistra ad un necessario e serio confronto.
Le segreterie cittadine del PDL-NIP-MI-LA DESTRA-NUOVO PSI-PPT