«Molti imprenditori di un territorio cominciano a ribellarsi –ha sottolineato Vendola- si organizzano per rendere testimonianza nella aule di giustizia e per rompere il muro dell’omertà. Ma a fronte di tutto questo, c’è bisogno che lo Stato dia prove di accompagnamento costante a questa presa di coscienza e a questa testimonianza».
«Se lo Stato -ha detto il Presidente- si comporta con un’attenzione scostante, se cioè un giorno accende i riflettori e il giorno dopo li spegne, la sensazione è che chi denuncia si sente abbandonato e questo determina un effetto domino drammatico». Dalla spinta al coraggio dunque si potrebbe passare al “rompete le righe generalizzato”, un tornare indietro «perchè – secondo Vendola – potrebbe apparire più conveniente pagare il pizzo piuttosto che denunciare la malavita. Noi abbiamo fatto passi avanti, ma se non riusciamo a farne ancora, il rischio è che si possano fare decine di passi indietro e in questo momento è impensabile perché siamo tutti a rischio. La crisi economica – ha ribadito ancora una volta Vendola – è un terreno di protagonismo straordinario delle mafie».