Comunicato stampa del centrodestra di Mesagne.
Sono sembrati inutili i fiumi d’inchiostro versati per raccontare l’infinita querelle fra il comitato civico terra di Mesagne e l’amministrazione comunale in merito alla mancata fruibilità della necropoli di vico Quercia visto che, come il sole all’improvviso in una triste giornata uggiosa, è spuntata l’associazione culturale Di Vittorio che si é affrettata ad offrire su un piatto d’argento agli amministratori locali la soluzione a questo atavico problema.
L’associazione il cui Presidente è l’attuale capogruppo del PD, Damiano Franco, già Sindaco di Mesagne, fra l’altro, nel rendere pubblica la loro “generosa” offerta non ha tralasciato di bacchettare l’attuale giunta o meglio i propri compagni di partito quando ha affermato: “…Patrimonio che ci viene invidiato da coloro che hanno avuto la possibilità di visitare ed apprezzare, troppo spesso dimenticato e trascurato da chi pur avendo responsabilità pubbliche, considera prioritario l’effimero o peggio ancora interesse di bottega…”.
Certo, interesse di bottega, ma ci chiediamo a quale bottega si riferisce il portavoce dell’associazione “salva necropoli”, tale Fabrizio De Leo, già amministratore della nostra città all’epoca della singolare concessione a privati dell’ utilizzo dell’importante sito archeologico, consigliere comunale di lunga data, dirigente e segretario dei Ds prima e del PD dopo. Dunque è evidente che la bottega è quella del centro sinistra, in particolare quella dell’attuale PD che, lacerato al suo interno, non si risparmia nell’alimentare lotte fra fazioni, a scapito ovviamente degli interessi pubblici.
Non è chiaro, quale sia l’intento di questa operazione, se quello di togliere le castagne dal fuoco all’attuale amministrazione, che avrebbe dovuto adempiere da tempo ad una precisa prescrizione della soprintendenza che imponeva al comune di Mesagne di aprire un secondo accesso al sito per la sola fruizione pubblica, cercando di riparare così ad anni ed anni di mal governo di centro sinistra sul tema della valorizzazione e fruizione del nostro ricchissimo patrimonio artistico culturale o molto più semplicemente trarne vantaggi, appunto di bottega, sfruttando risorse pubbliche.
Ci chiediamo dove erano gli autorevoli esponenti dell’associazione Di Vittorio, quando si parlava e si presentava in commissione consiliare il progetto per la realizzazione del varco pubblico di cui sopra, per il quale sono stati investiti 30.000 mila euro che serviranno solo ad osservare a distanza le preziose tombe messapiche di vico quercia. Un pessima scelta quella dell’ amministrazione che, invece di fare investimenti mirati o cogliere le opportunità offerte dalle opposizioni attraverso i vari emendamenti al bilancio 2011 che avevano come obiettivo proprio quello di rimpinguare i capitoli di spesa destinati alla valorizzazione del sito in questione, si trincerava nel suo fortino per conservare i preziosi danari che dovevano e crediamo dovranno ancora servire, non certo per investimenti importanti, per progettualità ambiziose per la nostra comunità – non è nelle loro corde – ma a soddisfare le varie, purtroppo tante, pseudo emergenze, gestite attraverso i consueti affidamenti diretti.
Dunque un centro sinistra mesagnese che non cessa mai di sorprenderci; e così mentre intorno si celebra la fine di ogni speranza di sviluppo culturale economico e sociale del nostro territorio, dall’altro per far fronte alla difesa di interessi privati, si assiste ad una rinascita di associazioni filogovernative, o al risveglio di dirigenti “dormienti” che credevamo ormai in letargo, racchiusi nel loro opportunistico silenzio “tombale”.
Le segreterie politiche del PDL – MI – NIP – NUOVO PSI – PPT – LA DESTRA