Continua la polemica tra il popolo del web e l’Amministrazione comunale. Il sindaco Franco Scoditti ha inviato questo chiarimento che pubblichiamo integralmente evitando qualsiasi nostro commento per evitare di alimentare una discussione che sta assumendo toni stucchevoli.
“Mi ero ripromesso di non tornare più sulla pretesa conflittualità tra l’Amministrazione comunale di Mesagne ed il cosiddetto “popolo del web” perché quello che c’era da dire era stato già scritto e perché le polemiche che ne sono seguite hanno solo contribuito a distorcere verità tanto ovvie quanto scontate: nessun governo, locale o centrale, può oggi in qualsiasi modo interdire, limitare o censurare la libera espressione del proprio pensiero che oggi si arricchisce dello strumento della comunicazione via internet. Mi sono state invece attribuite frasi mai scritte e quindi mai pensate provocando la reazione indignata di internauti e oppositori politici.
Molti hanno voluto trascurare il senso vero di quel messaggio, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, che era l’intolleranza verso le degenerazioni della libera comunicazione e cioè gli insulti, le contumelie, le ambigue segnalazioni di fatti, gli ammiccamenti sulla disonestà degli amministratori, ben amalgamati e difficilmente distinguibili dentro una ineccepibile e sacrosanta espressione di pensiero di cittadini vari su problematiche diverse. Solo verso questa espressione camuffata della propria opinione erano dirette le precisazioni espresse in un comunicato del Sindaco e della Giunta.
E quando ancora una volta tale pensiero veniva clamorosamente distorto interveniva l’Addetto Stampa del Comune, Giuseppe Florio – al quale confermo tutta la stima e la riconoscenza mia e dell’Amministrazione comunale – il quale ha sentito l’esigenza di ribadire con stile e con garbo questo elementare pensiero: l’intolleranza è solo verso le calunnie e gli insulti.
Viene oggi resa pubblica una lettera aperta nella quale il sig. Antonio Mitrugno, meglio conosciuto come Toni Tacca, amministratore della pagina Facebook “Misciagni Porta Grande”, riassume esattamente il nodo del problema: qualche domanda al Sindaco in un prevalere di insulti e di malevoli e calunniose supposizioni (il riferimento più evidente è quello relativo ai concorsi pubblici pilotati: è con orgoglio e senza tema di smentita che posso affermare che tutti i concorsi pubblici, per un totale di ben tredici unità, espletati nel corso di questo mandato amministrativo sono stati svolti con la massima correttezza, trasparenza, imparzialità ed onestà).
Vorrei pertanto che questi scritti pubblici fossero confrontati, non le maldicenze o i retroscena: il comunicato dell’Amministrazione, il testo dell’intervento di Florio e questo diluvio di offese contenute nella replica del sig. Mitrugno. Confrontandole ognuno potrà farsi l’idea che riterrà e forse qualcuno in più comprenderà il senso di ciò che volevamo comunicare.
Ora però ho solo un grande desiderio, porre la parola fine a questa polemica agostana che ci porta in una strada senza uscita perché si confrontano due verità che dovrebbero appartenere a tutti: libertà di commentare, divieto di insultare. Perché se la partecipazione non solo non la si vuole inibire ma anzi la si vuole incentivare, gli insulti non possono essere più accettati perché i nostri silenzi rischiano di avallare un giudizio morale sulle nostre persone – del Sindaco, degli Assessori, dell’Addetto Stampa – che sentiamo inaccettabile.
Conosco bene lo spirito che anima l’azione del sig. Mitrugno e mi permetto di affermare che questa volta, forse tradito dall’impeto di difesa di una libertà che nessuno gli minaccia, è andato completamente fuori dal seminato, scrivendo una lettera inqualificabile a cui non potrò mai rispondere nel merito delle poche domande che mi pone. Mi astengo – ma non posso ovviamente garantire per Giuseppe Florio, ripetutamente offeso e calunniato senza alcuna ragione nella missiva – in questa circostanza dall’avviare azioni a tutela della mia dignità personale e della Giunta che mi onoro di presiedere, perché voglio che questo sgradevole episodio segni la parola fine di questa inutile, dolorosa e, per certi aspetti, penosa contrapposizione”.
Il Sindaco Franco Scoditti