MESAGNE “Assistiamo ormai da tempo a continue disfunzioni e malfunzionamento della struttura deputata alle raccolte di sangue itineranti in tutta la provincia di Brindisi. Ormai da due anni continuano le prese di posizione delle sezioni comunali dell’Avis nonostante i protocolli di intesa con la Direzione dell’ Asl ed con in centro trasfusionale di Brindisi che vengono puntualmente disattesi”.
Sergio Zezza, presidente della locale sezione Avis “Stefano Beccarisi” rompe il silenzio perché il rischio principale rimane quello di mettere a rischio l’autosufficienza di sangue e la stessa salute dei donatori che si trovano davanti a personale che deve lavorare in continua situazione di emergenza e di freneticità.
“Nella donazione odierna che si è tenuta presso la sede Avis di Mesagne – racconta il presidente Zezza -, è stato inviato per una previsione di raccolta di 120 sacche, una equipe di raccolta composta da un medico e quattro infermieri mentre i protocolli previsti dalla Regione Puglia prevedono, nel caso specifico, tre medici e sei infermieri. Risultato di questa disfunzione è stato un numero ingente di donatori costretti a lunghe attese che si sono aggirate intorno alle due ore con i conseguenti rischi sopracitati”. Sergio Zezza punta il dito accusatore è un certo immobilismo degli organi amministrativi dell’ Asl del quale si dovranno assumere le conseguenze e responsabilità. “Noi diciamo basta a questo stato di cose – continua Sergio Zezza – Il nostro lavoro, la dignità associativa e la sensibilità dei soci ci sembrano totalmente calpestate e anche lo stesso impegno dei lavoratori quali medici ed infermieri coinvolti nelle donazioni viene in questo modo umiliato”. Ed aggiunge: “Ci preoccupano, inoltre, le informazioni che ci pervengono dalla Direzione dell’ Asl circa la mancanza di fondi per pagare il personale per le raccolte del secondo semestre del 2012. Nei prossimi giorni, a tutela di quelli che sono i bisogni del malato e i diritti del donatore, metteremo in atto tutte le azioni possibili di coinvolgimento dell’ opinione pubblica verso un problema che potrebbe diventare, a breve, una emergenza.
E conclude: “Sono convinti dell’importante ruolo che svolgiamo a livello provinciale in quanto assicuriamo circa il 90 % del fabbisogno di sangue, per cui non escludiamo eventuali azioni che portino in qualche modo alla definitiva soluzione del problema”.
Il Presidente Sergio Zezza
A.V.I.S.