(di Giovanni Galeone, nella foto) Stando alla recente informazione giornalistica locale l’Amministrazione comunale sarebbe arrivata al capolinea. Con l’esaurirsi della bella stagione anche la Giunta Scoditti starebbe come d’autunno, sugli alberi, le foglie. Il nuovo leader e parlamentare locale di Sel avrebbe deciso di staccare la spina. Le motivazioni della sentenza sarebbero che “non c’è un settore della città che non si lamenti di questa esperienza amministrativa”. Stranezze della politica in tempi di leaderismo eccessivo. Solo qualche mese fa, all’indomani delle elezioni politiche, il locale PD, dopo una severa ed autocritica analisi, cogliendo un certa disarmonia tra Amministrazione e città, aveva proposto un azzeramento del quadro amministrativo, quale momento per una seria riflessione, correzione e rilancio dell’attività amministrativa. La proposta era stata subito bollata come irresponsabile (probabilmente anche perché turbava anche fragili equilibri interni) e il Pd accusato di tensioni suicide. A distanza di qualche mese si starebbe passando dal presunto suicidio all’uccisione per scelta propria e al morto che cammina, per rimanere al linguaggio truce della recente cronaca giornalistica.
E cosa è accaduto in questo breve lasso di tempo da far determinare scelte così drastiche? Forse le scuse del Sindaco dopo un alterco consiliare con un esponente dell’opposizione? O l’eccesso di zelo per l’assegnazione all’Isbem del convento dei Cappuccini? O il parcheggio Orsini del Balzo autorizzato per il matrimonio di un calciatore? E’ qui che può essersi formata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? E’ da escludere l’interramento delle Terme Romane di Malvindi, successivo alla sentenza politica del leader, e addebitato alla povera De Guido, divenuta ormai il terminale di accuse strumentali per non aver fatto di Mesagne la Valle dei Templi.
Diciamo la verità, in tempi di vita grama degli enti locali e di svuotamento economico delle funzioni amministrative, non è particolarmente difficile trovare argomenti per attaccare anche Amministrazioni che sono al top della coesione politica e della padronanza amministrativa, figuriamoci se è difficile criticare l’Amministrazione Scoditti con i suoi limiti congeniti. Il punto oggi non è quello di fare il tiro al bersaglio, ma di individuare stimoli e percorsi nell’interesse della città per rendere più utili e proficui gli anni di chiusura della legislatura.
D’altro canto, se confermata la fine della Giunta, si porrebbe come naturale qualche interrogativo politico. Nel giudizio negativo del leader di Sel, ci sarebbe anche la sua parte politica ed i suoi amministratori? Perché in nessun’altra Amministrazione del passato la sinistra radicale ha assunto un ruolo di così grande rilevanza come nella Giunta Scoditti, con la presenza del Vicesindaco che con discrezione ha svolto un ruolo di equilibrio politico interno e tenuto sotto controllo le finanze comunali e con il ruolo di grande rilevanza mediatica assicurato dalla gestione dell’ assessorato alla Cultura. Con qualche fondamento l’opposizione ha rilevato che non ci si può disinvoltamente scaricarsi di responsabilità dopo aver svolto un ruolo di primo piano in questi anni.
Da qui a breve quindi il quadro politico potrebbe subire qualche accelerazione.
L’opposizione, tra eccessi di grafomania e doveri d’ufficio, in qualche caso ha messo in difficoltà la Giunta ed ha recuperato un minimo di efficacia rispetto al passato, ma questo di per sé non costituisce una proposta politica credibile, specie per uno schieramento che deve accreditarsi dopo l’infelice breve stagione di governo.
Il Pd paga i prezzi di un ricambio dirigenziale molto difficile, delle sue divisioni interne e della concorrenza elettorale formatasi a sinistra, si vedrà se la stagione congressuale porterà novità nella sede di via Roma.
E a pochi passi dal Pd nuovi compiti spettano anche al partito del neoparlamentare. Sino a ieri il complesso di inferiorità nei confronti del maggiore partito della sinistra è stato risolto quando non si è tradotto in rottura, in una richiesta quasi sempre accolta di maggiori posizioni di potere rispetto alla rappresentanza elettorale conquistata. Oggi il discorso per Sel ed il suo leader si pone in termini diversi. Si può puntare a svuotare il Pd elettoralmente per trarne il massimo dei vantaggi personali ed allora staccare la spina può essere funzionale ad una rottura traumatica e ad una prova di forza. Oppure Sel, con il ruolo maggioritario acquisito, può esercitare una funzione politica che rispetta gli altri interlocutori e tiene ben salda la prospettiva di un centro sinistra unito con la necessità di un inevitabile rinnovamento, esigenza con cui tutti dovranno fare i conti.
Al centro i movimenti andranno dalla cura delle prospettive personali alle opportunità che potranno scaturire dall’evoluzione del quadro politico su scala regionale e nazionale. Intanto il Sindaco continua alacremente la sua attività e a programmare le scadenze amministrative a venire.