Un’immagine di questi giorni ognuno di noi se la porterà dietro. Quel cielo grigio pieno di rondini bianche, zainetti, bottiglie. Nessuno se n’era accorto, ma ieri mattina il Cielo è sceso sulla Terra. Era tutto capovolto. Anche il Paradiso e l’Inferno.
Alzarsi ogni giorno per fare il proprio dovere non è sempre una cosa facile. Sopratutto quando la mattina prima, c’è chi ha voluto colpire il tuo Paese. La sveglia della coscienza che inizia a tremare solo dopo uno squarcio, solo dopo uno scoppio, solo dopo il silenzio. Ogni giorno più di diecimila ragazzi convergono a Brindisi per costruire il proprio avvenire, mattone dopo mattone. Spesso molti provengono da famiglie che lavorano dalla mattina alla sera, che fanno sacrifici immani, famiglie che sono semplici e che curano con premura i propri figli. Immaginare quel suo sorriso che accompagna la spensieratezza tipica degli adolescenti e immaginare ancora quel contrasto che da lì a poco li avrebbe investiti senza nessuna pietà, porta in ogni essere umano il sentimento di quella rabbia accompagnata all’impotenza e all’immobilità dopo che ci si rende conto che non possiamo far tornare indietro il tempo. La sveglia improvvisa tra un assaggio di “Buongiorno” e poi subito la corsa, la televisione e il colpo, mortale e freddo che colpisce al cuore. Mortale e freddo come chi non è riuscito a fermarsi davanti a quel sorriso… come chi non si è fermato davanti a quegli occhi che volevano solo scoprire il futuro. Quel futuro che ogni giorno viene costruito sui libri, pagina dopo pagina e tra un sogno e l’altro, sicuramente questo non c’era. Riuscire a dare ancora una speranza con gli occhi fissi su quei quaderni macchiati di vita, su quelle strade trafitte è la cosa più difficile del mondo. L’unico sentimento che si ha a guardare tutto è la rabbia, ma la rabbia di non essere stati capaci di proteggere la cosa più sacra, i figli, coloro che possono far parlare anche il Cielo. Ed è stata con questa speranza che di colpo ci siamo rincuorati e riabbracciati in una piazza, che seppur angosciata aveva ancora voglia di urlare forte. C’era il contrasto forte tra chi era arrabbiato, pieno di vendetta e chi pieno di coraggio nutriva speranza, nutriva la pace. Il contrasto tra chi fischiava vigliaccamente e chi applaudiva e restava in silenzio ad ascoltare tutto e tutti. E poi il contrasto tra le grida che scandivano il nome di Melissa e quel silenzio assordante e armonico, di quegli applausi che riuscivano per un attimo a riempirti il cuore e farti toccare il cielo. e proprio lassù una rondine volava innocente in silenzio e ci piace immaginare che facesse battere il suo cuore all’unisono con i nostri applausi che non si sono ancora fermati.
Una rondine nel Cielo
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…Non confidate nella violenza così recita il salmo 61 della Bibbia La violenza è sangue che gronda, sono lacrime che scivolano sul viso, sono lamenti di mamme e di amici, sono cuori che sanguinano e si spaccano, è un cupo boato che lacera il silenzio, è un pezzo di ghiaccio che scivola sul caldo sangue, è un gomitolo che si aggroviglia nel proprio stomaco, è l’impotenza che si fa strada nella mente, è l’urlo straziante rivolto verso l’Alto, è Melissa lì, oggi vicino al Dio dell’Amore. L’amore ci farà risorgere… la bellezza ci farà rinascere. L’amore nei riguardi della persona,… Leggi di più »