IL DIRETTORE RISPONDE
Premetto che rispondo solo perché apprezzo e stimo chi scrive, anche se le nostre posizioni sono discordi. Diversamente lascerei perdere, come faccio molto spesso.
Detto questo, veniamo a noi.
“Si torna a votare domenica 9 giugno con l’auspicio che si eviti l’anatra zoppa” del 30 maggio non é un messaggio elettorale a pagamento.
Mesagnesera non ne ha fatti molti. Solo uno. E lo abbiamo scritto.
Poi ci sono i comunicati stampa dei vari candidati e delle coalizioni.
O, come in questo caso, sono firmati.
Il sottoscritto scrive quello che pensa e che auspica per la nostra Mesagne. Un governo eletto democraticamente dal popolo è sempre preferibile ad un governo tecnico. Non ci crederete, ma anche se i risultati del primo turno delle elezioni fossero stati diversi sarebbe stato lo stesso.
Chi mi conosce bene sa che è così e che dico sempre quello che penso. Che, beninteso, non è Vangelo.
Ma – badate bene – i Vangeli non stanno da nessuna parte.
Io non voglio orientare nessuno. Io voglio esprimere solo la mia opinione. Firmo e me ne assumo la responsabilità. Come ho sempre fatto.
Non bisogna avere timore di chi dice come la pensa. Mai. Si condivida o no.
Meglio diffidare di chi non esprime le proprie idee.
Le opinioni politiche di Rosanna Saracino, Antonio Calabrese, Carmine Dimastrodonato e di Carlo Ferraro in questa campagna elettorale sono state rispettate. Sempre.
Non ho scritto di non votare Rosanna, Carmine, Carlo o Antonio.
Mai, neppure in privato. Perché le opinioni altrui vanno sempre rispettate. Anche se non condivise.
A chi mi chiede come la penso lo dico apertamente. Senza nascondermi. In privato ed in pubblico. E statene certi, lo continuerò a fare, anche dopo il 9 giugno, con chiunque andrà a Palazzo Celestini.
Non ho indirizzato o consigliato nessuno. Ho detto – e lo ripeto – la mia opinione. Il giornalista non è chi copia e incolla. Come? Dovrei riportare quello che dicono e pensano le coalizioni e i candidati e non dire la mia opinione? Scherzate?
Ritengo, e lo ripeto a lettere cubitali, che l’ingovernabilità – perché di questo si tratterebbe – sarebbe una jattura per la nostra città e che un governo eletto democraticamente dal popolo é sempre da preferire a chi vuole buttare il bambino con l’acqua sporca.
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