Non è sempre mala sanità. Per fortuna. Le note positive non mancano e, ogni tanto, andrebbero anche riportate per obiettività e per non dare della sanità pugliese sempre un quadro a tinte scure: anche se non fanno notizia.
Nei giorni scorsi i figli di una anziana signora che è stata ricoverata presso l’unità operativa di lungodegenza dell’ospedale S. Camillo de Lellis hanno scritto al responsabile del servizio, Francesco Mingolla, e per conoscenza, al Direttore generale dell’Asl Br1, Paola Ciannamea, e al Direttore Sanitario dell’ospedale Perrino di Brindisi, Graziella Di Bella, per ringraziare il personale del reparto per l’assistenza riservata alla loro mamma che, purtroppo, è venuta a mancare.
Lucia e Michele Rotondo, figli della signora Maria Catalludi, hanno scritto una lettera aperta a nome delle loro rispettive famiglie per esprimere i più sinceri ringraziamenti per l’operato svolto dal personale del reparto di lungodegenza di Mesagne. Tutti, medici, infermieri e ausiliaria hanno assistito la loro congiunta con cura ed amore negli ultimi giorni di vita. Hanno voluto ringraziare anche suor Teresa che, oltre al supporto sanitario, ha garantito alla loro mamma anche il sostegno religioso negli ultimi giorni. “E’ raro trovare – hanno aggiunto nella lettera – personale sanitario che svolga il proprio lavoro con grande professionalità ed attenzione nei confronti dei degenti e dei loro parenti. E, di questo, vi saremo sempre grati”.
Il degente anziano ha bisogno di una assistenza sempre più specialistica che inevitabilmente si raffronta con il sempre maggior invecchiamento della popolazione che prosegue al punto che ormai un italiano su cinque è ultrassessantacinquenne.
A Mesagne il ricovero in degenza ospedaliera per acuti in questi anni ha assicurato al paziente una precisa diagnosi clinica, laboratoristica e strumentale della sua malattia o la cura di una patologia già esistente che ha determinato un peggioramento delle sue condizioni di salute. Scrivere una bella pagina sulla nostra sanità pubblica, dovrebbe far sempre piacere perché non sempre assistiamo ad episodi di buona sanità in un settore dove, purtroppo, non mancano esempi opposti, dove il degente è un solo un numero, dove gli anziani sono un peso e dove, non sempre, viene loro garantito un diritto inviolabile: quello della salute e della vita.