Torino, 18/06/2019 Dario Mitrugno Buongiorno Direttore, ieri mattina mentre mi recavo in treno da Torino a Milano, ho letto (sorridendo) quanto il prof. Greco ha ritenuto di scriverle e pubblicare sulla sua testata on-line. Conservando la numerazione del simpatico professore, mi corre l’obbligo di alcune considerazioni che le chiedo gentilmente di pubblicare.
1) Nessuno ha dimenticato il contesto politico. Ho semplicemente cercato di calare, anche con un po’ di ironia (giusto per sdrammatizzare un po’ come anche aveva scritto lei), in questo contesto una frase il cui senso voleva essere che andando troppo dietro a moltiplicazioni, divisioni, addizioni e sottrazioni si corre il rischio di cadere “nell’insignificante” volendo usare lo stesso termine del prof. Greco. E, su questo, devo riconoscere che il professore concorda con me dal momento che definisce (riferimento punto 4 del suo scritto) le sue elucubrazioni aritmetiche “di insignificante implicazioni di natura politica”. Ciò detto, non ci sarebbe ulteriore bisogno di andare avanti con la disamina avendo già il professore marchiato come “insignificanti” i suoi giochi aritmetici.
Però, per onore di verità continuo nella disamina.
2) L’estrapolazione, diversamente da quello che scrive il Greco, non è stata ingannevole dal momento che ha raggiunto l’obiettivo prefissato ossia quello di evidenziare che giocare troppo con i numeri porta a conclusioni “insignificanti” prendendo, ancora una volta, in prestito il medesimo termine usato dal professore.
3) Il professore dimenticata che l’aritmetica è la più antica branca della matematica. Quindi anche qui nessuno errore legato all’uso della dizione “formulazione matematica”: bisognava, e lui non lo ha fatto, solo avere la sottigliezza mentale di calarla opportunamente nel contesto.
4) Questo è il punto più interessante. Il professore finalmente riconosce che i suoi esercizi aritmetici hanno “insignificante implicazione di natura politica” ovvero non servono a nulla e a nessuno. Pertanto, diversamente da quanto scrive, la citazione che ho riportato non era fuori contesto avendo raggiunto esattamente lo scopo per la quale era stata postata.
5) Anche a questo punto la risposta è stata data con la conclusione a cui è giunto da solo il nostro professore ossia “insignificanti implicazioni di natura politica” tanto per quanto riguarda i risultati del vincitore che del vinto.
6) Il mio post “era muto” perché non riportavo qualcosa frutto del mio sacco ma prendevo in prestito una frase del Professore Colonnetti che sintetizzando voleva attenzionare i suoi lettori sul fatto che troppo giocando con la matematica (o aritmetica di cui è una branca) si può cadere nel ridicolo o nell’insignificante come il professore ammette di essere caduto con i suoi ragionamenti che lo hanno portato a una “insignificante implicazione di natura politica”. Alla luce di ciò, quindi, per quanto il post fosse muto (nel significato di cui sopra) in realtà ha colpito nel segno portando il Greco da solo a definire i suoi esercizi “insignificanti”.
Con ogni probabilità il professore, diversamente da quello che scrive, risponderà ulteriormente (anche solo per dire “Amen”) perché è una di quelle persone che è vittima del voler avere sempre l’ultima parola…. Da parte mia, invece, ritengo che non ritornerò ulteriormente a rispondere al mio “concittadino” avendo accertato (per sua ammissione non per mio merito) “le insignificanti conclusioni politiche” a cui il medesimo è giunto. Direttore, naturalmente con piacere accetto il suo invito a “un caffè con…”
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