Il sindaco Toni Matarrelli potrà governare con l’appoggio di una maggioranza numericamente solida. L’auspicio è che la maggioranza sia granitica anche politicamente. Tra dieci mesi si torna alle urne per la Regione per cui la coalizione “inSintonia” che ha vinto le elezioni non avrà (non dovrebbe) avere nessun interesse a smontare il “giocattolo” costruito. Ci sarà appena il tempo di costruire il governo della città e trascorrere qualche settimana di riposo. Poi, subito dopo l’estate, si tornerà in campo. Mesagne ha un rappresentante nell’assise regionale Mauro Vizzino, che non vuole assolutamente perdere anche per le ricadute che potrebbero esserci sul Comune.
Matarrelli in consiglio potrà contare sull’appoggio di dieci consiglieri comunali: Gino Vizzino, Roberto D’Ancona, Vincenzo Sicilia (unico new entry della politica), Dino Crusi, Giuseppe Semeraro, Omar Ture, Anna Maria Scalera, Antimo Sportelli e Mauro Resta. Grazie al premio di maggioranza rientrerà in Consiglio anche il decimo consigliere, Alessandro Cesaria.
Sui banchi dell’opposizione siederanno tre consiglieri del Partito Democratico (nessuno di Mesagne Democratica): sono Rosanna Saracino, il segretario politico Francesco Rogoli, primo degli eletti al primo turno e il veterano dott. Giuseppe Indolfi. Per il centrodestra (orfano di Forza Italia) e il Movimento 5 Stelle entrano in consiglio i due candidati sindaci rimasti ai box dopo il primo turno: Carmine Dimastrodonato e Carlo Ferraro. Sempre sui banchi dell’opposizione siederà anche l’ex sindaco Pompeo Molfetta unico eletto della sua coalizione “Liberi Tutti”, il riesumato movimento “A Sinistra”.
Non sono riusciti a avere un posto nella massima assise comunale i rappresentanti di “Mesagne Progressista” propaggine di Leu, i giovani del Movimento “La M” e il neo partito “Mesagne in Comune” di Antonio Calabrese.
Matarrelli domani sarà a Roma per motivi di lavoro. Rientrerà giovedì e si metterà subito a lavoro per sistemare il mosaico della giunta. Al suo fianco vuole persone “full time” che ogni giorno dovranno stare in municipio per lavorare. Non c’è tempo da perdere.
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