l procuratore Marco Dinapoli ha confermato: “Abbiamo delle buone immagini che possiamo ricollegare con quasi certezza all’attentato.
Per noi c’è uno spiraglio, uno squarcio di luce, non navighiamo al buio. Tuttavia è ancora presto e sono necessari ulteriori approfondimenti”.
Ribadendo che non c’è stata nessuna rivendicazione, Dinapoli ha quasi escluso anche al pista mafiosa: “In termini di probabilità, non in termini di certezza, ci è sembrato di poter escludere la matrice mafiosa. Un’analisi condivisa anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Potrebbe essere un gesto isolato”.
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Sarebbe pronto anche l’identikit dell’attentatore: “Le caratteristiche somatiche non sembrano quelle di uno straniero. Sicuramente conosce l’elettronica: è un congegno non particolarmente complesso ma comunque non alla portata di tutti. Io non avrei saputo farlo”.
Quello che sembrerebbe essere il killer è un uomo tra i 50 e i 55 anni, vestito con una giacca scura e pantaloni chiari, che indossava scarpe da ginnastica.
Aperta l’ipotesi di una seconda persona che avrebbe aiutato l’uomo nel trasporto del cassonetto. Dietro l’ipotesi la testimonianza di una donna che avrebbe visto qualcuno spostare il cassonetto nottetempo.
CI SIAMO ANCHE NOI , i Mesagnesi emigrati al Nord. Ci siamo anche noi a piangere le nostre ragazze . Abbiamo pianto per il futuro negato a Melissa, abbiamo pianto per i sogni infranti a quelle piccole donne Soffriamo con i loro genitori come se fossero i nostri figli, i figli sfortunati della nostra terra . Ci siamo chiesti il perché e come tutti siamo ancora rimasti increduli e sgomenti. Ci siamo vergognati per la nostra Mesagne che oltre al danno avesse anche la beffa, quella di aver dato i natali alla capo della sacra corona unita e di avere… Leggi di più »