“Il nostro Sistema sanitario nazionale era il fiore all’occhiello del sistema Italia, invidiato in tutto il mondo. Dopo anni di tagli lineari ai posti letto e al personale, oggi fatica enormemente a gestire non solo le emergenze, ma anche l’ordinario”. Per l’on. Aresta (M5S) è tempo di invertire la rotta. “Con il terzo decreto appena varato, denominato “Cura Italia”, abbiamo voluto allargare la nostra azione economica a tutto il territorio nazionale, concentrandoci su settori vitali come la sanità. Siamo andati ad aumentare il Fondo sanitario nazionale e i fondi per la Protezione Civile per un totale di 3,5 miliardi. Con “soldi freschi”, il Governo e tutte le forze politiche che sostengono la maggioranza in Parlamento, hanno deciso di rilanciare il Servizio sanitario nazionale. Soldi grazie ai quali aumentiamo le assunzioni di personale medico e infermieristico, paghiamo gli straordinari, affrontiamo l’emergenza reperendo “nuove” strutture adatte alle cure. Nel dettaglio il decreto si propone di: – aumentare su base regionale del 50% i posti letto in terapia intensiva e del 100% i posti letto in reparti di rianimazione e malattie infettive (complessivi 240 milioni di euro); – incrementare il personale medico ed infermieristico e i dispositivi sanitari (complessivi 100milioni di euro); – aumentare gli straordinari del personale sanitario
(150 milioni di euro). Certo che nessuno degli attori politici oggi in campo, ai quali fin dal mio insediamento in Parlamento ho dichiarato disponibilità e leale collaborazione istituzionale per dare soluzione ai problemi del territorio, vorrà porre in essere becera speculazione. Terminata la crisi emergenziale, come già detto in più occasioni, occorrerà sedersi attorno a un tavolo istituzionale e ripensare il tutto anche a Mesagne. Non è il tempo delle strumentalizzazioni e delle campagne elettorali! Giovanni Luca Aresta, deputato