(di Francesco Formica) Finalmente la legislatura Molfetta giunge al termine (era ora!!) portandosi con se strascichi e promesse mancate. Il sindaco, prima osannato e poi sacrificato come un capretto in una Pasqua anticipata, sembra il solo responsabile ma non è così. La colpa è di tutti: consiglieri, assessori, questuanti e vari lacchè artefici di una “congiura di palazzo” delle peggiori giunte borboniche. Un triumvirato (Molfetta – Matarrelli – Vizzino), autori di un accozzaglia di liste senza ideali e progetto politico, glorificato come vento del cambiamento e più simile alla peggiore burrasca. Ma tranquilli, l’arte politica (vedesi “paraculaggine”) dei lor signori vi sorprenderà ancora di più. Come incantatori di serpenti (o “scangiargienti” per usare un termine tanto caro al nostro dialetto) si ripresenteranno alle prossime elezioni comunali promettendo “Udite,Udite” la stessa identica cosa: il cambiamento.
Povera Mesagne come sei ridotta, in mano a dei mercanti che ti sfruttano e ti usano per il proprio tornaconto personale. No, io non ci sto! Sarà che vivendo fuori città ho “occhi diversi” ma non per questo meno appassionati verso la mia cittadina quindi io adesso confido nei mesagnesi (gente abituata a vender cara la pelle) e nel loro senso di giustizia e di dignità.
Facciamo una prova, tutti quanti, me compreso: lasciamo perdere le nostre impostazioni mentali (destra, centro, sinistra, 5 stelle) e votiamo persone nuove che non sedevano nei banchi di maggioranza della giunta Molfetta. Oppure rivotateli ma poi perderete completamente il diritto di lamentarvi delle buche, degli allagamenti, dei servizi che in questi anni non hanno funzionato. D’altronde gli “scangiargienti”a Mesagne sono sempre esistiti.
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