Gentili lettrici e gentili lettori, dopo 60 anni lascio il giornalismo e mi ritiro dalle scene. Lascio Mesagnesera che ho fondato oltre 30 anni fa. Il giornale – se ci sarà qualche Editore che vorrà prelevarlo per affidarlo a mani capaci e all’intelligenza di colleghi più giovani – siamo pronti a farlo. Ancora un ultimo tratto, sino alla fine dell’anno.
Sono stato un cronista proveniente dalla carta stampata, che è il mare in cui ho navigato a lungo, cominciando con la macchina da scrivere. Sono stato uno di quelli che scelse di lavorare nel proprio territorio. Non me ne sono mai pentito. La base della piramide dell’informazione sono le periferie. C’è sempre una periferia. Mesagne è stata culla di grandi vicende sociali, economiche, ma anche delle degenerazioni che ho vissuto e scritto in prima persona, forse con un pizzico di incoscienza ma anche – lasciatemelo dire –  con coraggio e sempre sottopagato.
Sento parlare di riforma della professione giornalistica da quando ho cominciato questo lavoro. Sono convinto che alla politica del nostro Paese in realtà interessi molto poco avere un’informazione realmente tutelata nella piena applicazione del dettato costituzionale. L’ultima delusione, la promessa ancora non mantenuta del varo di una norma contro le azioni giudiziarie temerarie, che vengono utilizzate a piene mani per bloccare notizie e colpire giornali e giornalisti. Doveva essere varata a gennaio del 2020, ma prendo quel provvedimento non si è mai concluso. Intanto il 90 per cento dei circa 35mila giornalisti italiani guadagnano meno di mille euro al mese, e operano sotto il costante rischio di querele o azioni civili molto spesso infondate, ma che costituiscono con le loro pretese risarcitorie un vero e proprio deterrente per chi non può contare sulla tutela legale da parte di un proprio editore. E io ne so qualcosa.
Ringrazio chi mi ha sostenuto, chi si è collegato a Mesagnesera più volte al giorno dal suo telefonino, dal suo tablet o dal suo pc, ma anche segnalandomi problemi, fatti, inviandomi materiale video e foto, realizzando quella sinergia tra società e informazione che è una delle fondamenta della democrazia. Sapete che, pur non essendo stato talvolta esente da errori, non sono mai stato sensibile a condizionamenti di sorta. Molto spesso ho scelto la via della critica, senza distinzioni politiche, per sollecitare processi di cambiamento. Mesagne è un territorio piccolo ma complesso. Ultimamente ha scoperto una vocazione turistica. Mesagne ha una storia che potrebbe farne una delle città più importanti della Puglia.
Leggo una consapevolezza diffusa della necessità di trovare una nuova strada in cui si deve trasformare, innovare, migliorare. Ma siamo solo ai primissimi passi. Sono necessarie valide alternative che ancora non esistono. A mio parere, ma spero di essere smentito, non c’è ancora un’idea di città , ma solo un assemblaggio improbabile di interessi corporativi.
Chiudo Mesagnesera con la magra consolazione di aver scritto più volte queste cose, e con la speranza che qualcosa prima o poi cambi perché a Mesagne ci sono tante persone che lavorano, rischiano, investono e scommettono ogni giorno per la propria città . Ne ho conosciute molte. Le stimo sinceramente e ritengo che ciò che fanno debba trovare sempre un posto in primo piano. Mi permetto perciò di dare un ultimo consiglio ai miei Lettori: non sono i social quelli che danno e daranno risposte complete alle Vostre domande sul presente e sul futuro. Scegliete le giuste fonti giornalistiche per informarvi, quelle che più vi convincono e incontrano maggiormente il vostro gradimento. Chi resta e/o chi potrebbe venire dopo di me farà in modo che Mesagnesera sia tra queste. Grazie di tutto.
Grazie Direttore per essere stato presente, sicuramente chi raccoglierà l’eredità farà propria la funzione di voce fuori dal coro, un abbraccio Bruno Camassa
Caro Giuseppe, assumere e mantenere così a lungo un impegno civico così importante come quello del giornalista è un grande servizio che hai reso alla tua comunità . E se Mesagne è più comunità seppure disassemblata questo è anche grazie al tuo racconto sempre appassionato. Comprensibile è l’esigenza di avere una pausa. Secondo come ti conosciamo vediamo difficile un tuo allontanamento definitivo dal giornalismo locale. Le pause aiutano a rigenerarsi e a intraprendere nuovi e più gratificanti progetti. Intanto un grazie ed un caro saluto
Antonio Licciulli
Mi dispiace tantissimo che chiude!
Grazie mille per tutto quello che ha
fatto scrivendo per Mesagnesera che
io ho seguito da Milano.
Grazie mille Direttore Messe … E’ stato un grande privilegio conoscerla e stimarla leggendo i suoi articoli così esplicitamente chiari ,veritieri e diretti. .Grazie mille per il grande impegno lavorativo elargito alla comunità e ai cittadini , e soprattutto grazie di cuore per l’ estrema serietà con cui ha condotto il suo lavoro…
La saluto con immensa stima,. Una lettrice da Brindisi ….
Signor Giuseppe
Le auguro tutto di meglio e una bella vacanza ben meritata
No dimenticherò mai la sua intervista durante Covid e le risate che vi siamo fatte
Mia moglie mi ricorda sempre
Tanti auguri
Pisieddu
Dispiace perdere questa fonte di informazione, punto di riferimento per molti, al Prof. Pino Messe un augurio per una buona vita.
Sarebbe cosa buona e giusta curare il passaggio di consegne, ma attenti a non mettere nu muvculoni…