Ci eravamo illusi che a seguito dei recenti fatti criminosi accaduti nella nostra città e nella provincia lo Stato avrebbe dato un segnale forte della Sua presenza nel nostro territorio. Ed il segnale, per quanto sconvolgente, è stato forte!!!
Abbiamo appreso con tristezza e scoramento che si è deciso di infliggere un’altra punizione a questo territorio ed alla cittadinanza tutta decidendo di chiudere la Sottosezione di Polizia Ferroviaria di Brindisi in ottemperanza ad una politica di forti e folli tagli lineari che questo Governo sta effettuando nei confronti delle proprie strutture dislocate per tutto il territorio nazionale.
Evidentemente chi detta le regole pensa che la sicurezza sia solo un bell’accessorio di cui si può fare benissimo a meno.
Pensavamo che l’attentato ai danni del Presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura della provincia di Brindisi Fabio MARINI, la strage della scuola Morvillo-Falcone e per ultima in ordine di tempo la rapina perpetrata ai danni di due furgoni portavalori avvenuta su un’arteria principale che collega Brindisi a Taranto, avrebbero cementificato la convinzione che in questo lembo di territorio qualcosa di tremendamente pericoloso si stia risvegliando. Che si voglia chiamare Mafia anzicchè Terrorismo questo segnale noi che siamo ogni giorno in prima linea l’abbiamo colto e rimaniamo esterefatti dalle decisioni che qualcuno da “Lassù” ci vuole imporre.
Comprendiamo benissimo il momento economico-politico che stiamo vivendo ma se questa è la cura che ci viene propinata avremmo preferito non riceverla affatto.
Come è pensabile che, in questo clima di “Rinascimento” delle associazioni criminali in atto nella nostra Provincia, anzichè rinvigorire la presenza dello Stato con l’invio di forze fresche ed in pianta stabile, si è pensato bene di tagliare anche quegli uffici già presenti.
Evidentemente si pensa che il presidio lungo la tratta ferroviaria interessata sia superfluo sebbene a noi risulta che sia importante sia per i flussi di persone che di merci che viaggiano anche in direzione dell’estero.
Come è pensabile che tutto ciò possa essere lasciato in balia del destino e di qualche organizzazione al di fuori dello Stato che, statene certi, non si farà sfuggire l’occasione di metterci le mani ed acquisirne il controllo.
Auspichiamo quindi che chi ne ha la facoltà ritorni sui propri passi non proseguendo in questo errore ed anzi chiediamo con forza che Uffici come i Commissariati di P.S. di Mesagne ed Ostuni vengano rimpinguati di uomini e mezzi per poter meglio contrastare la recrudescenza di questi atti criminali.