E’ stato un “testa a testa”. Poi al fotofinish l’ha spuntata l’ex parlamentare Toni Matarrelli che ha superato Rosanna Saracino con 388 voti di scarto: 6228 contro i 5840 della Saracino. Battaglia all’ultimo voto.
Matarrelli, sostenuto da nove liste civiche, ha ottenuto il 51,61% dei 12.289 mesagnesi che in questa torrida domenica di giugno sono tornati alle urne. Il 48,59%, pari a 12.289 elettori dei 25.289 aventi diritto, hanno votato Rosanna Saracino. Le schede bianche sono state 95, le nulle 121, 1 scheda non è stata assegnata.
Toni Matarrelli non si nasconde. Nonostante lo stress di una campagna elettorale interminabile e la stanchezza di dover attraversare in lungo ed in largo tutti i quartieri della città con le temperature afose di questi ultimi giorni, nonostante le pochissime ore di riposo, nonostante il caldo e asfissiante abbraccio dei suoi sostenitori, riesce ad essere lucido nella disamina del risultato finale. “E’ stata una vittoria sofferta, molto difficile – dice ai tanti cronisti arrivati prima alla sede del suo comitato elettorale di via Carmine dove si sono vissute emozioni oscillanti e poi a Palazzo di città -. E’ stata una battaglia faticosissima, molto combattuta in tutte le 28 sezioni che, però, ha confermato che la mia coalizione può contare su una solida maggioranza in Consiglio comunale”.
Toni viene più volte interrotto. Ma non perde la calma. Ha capito che la città gli ha mandato un preciso messaggio “che dobbiamo assolutamente cogliere”, aggiunge. Quale? “Innanzitutto che non vuole più una città litigiosa. Non serve a nessuno. I mesagnesi non vogliono una politica litigiosa, che bisogna guardare al bene della città”. Il voto del ballottaggio consegna una città sostanzialmente spaccata in due. Si, proprio così. Un risultato che dovrà far riflettere vincitori e vinti. “No – ci interrompe – qui non abbiamo né vincitori né vinti”.
Matarrelli è uomo delle istituzioni: consigliere comunale, provinciale, regionale, parlamentare e adesso Sindaco della città. “Dobbiamo collaborare tutti insieme perché nessuno può trascurare quanto è accaduto. Gli elettori hanno dato alla politica mesagnese un messaggio inequivocabile che nessuno, dico nessuno, deve trascurare. Ci ha detto che bisogna governare, che la dobbiamo smettere con le guerre fratricide, con le ingiurie vergognose che offendono la persona prima che il politico. Dobbiamo amministrare Mesagne tutti insieme così come è stata la mia campagna elettorale all’insegna del “tutti insieme” e di “inSintonia”. I giovani che sono stati al mio fianco non sono venduti, non sono un branco, non sono un’accozzaglia. Deve finire questa demonizzazione dell’avversario politico che deve essere rispettato. Naturalmente ognuno sarà al posto che gli compete. “Maggioranza ed opposizione – chiarisce Matarrelli – che non devono essere nemici”.
Nel Chiostro del Palazzo di città c’era anche Rosanna Saracino. La sede elettorale dell’avvocatessa è ad un passo dal municipio. Si è abbracciata con Matarrelli. E’ serena, nonostante la sconfitta. “Noi – dice – io non mi sento assolutamente sconfitta. Abbiamo recuperato venti punti in percentuale rispetto al primo turno. E’ stato successo e dall’opposizione lavoreremo per ricostruire il centrosinistra e scrivere un’altra storia”. Ha fatto sentire il suo fiato sul collo di Matarrelli in un lungo testa a testa. “Ritengo che sia la vincitrice morale del ballottaggio. Ripartiremo da questo grande risultato per far crescere la nuova classe dirigente”.
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